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Acquatrekking consapevole secondo il Naturalista Marco Marrosu

Escursionismo nei torrenti

Acquatrekking consapevole secondo il Naturalista Marco Marrosu

Sono veramente pochi i consigli indicati dal Naturalista Marco Marrosu che permettono di divertirsi con l’Acquatrekking e preservare l’ambiente.

Si chiama Acquatrekking l’escursionismo lungo i torrenti che permette di percorrerne il letto per chilometri camminando nell’acqua e tuffandosi. Si pratica nelle stagioni calde ed è un’attività inquadrabile tra quelle del segmento definito del Turismo Attivo. Non richiede particolari attrezzature tecniche e capacità, e il bacino di utenza è sicuramente il maggiore tra quelli degli sport acquatici legati ai corsi d’acqua interni. Mentre in Italia tale attività è relativamente poco conosciuta, invece viene praticata da diversi anni in località come il Verdon (Francia) o in Spagna, verso i Pirenei.

I torrenti non sono però un parco acquatico ma degli ecosistemi in cui tutte le specie vivono in equilibrio e in una riservata solitudine.

Giusto per citare un esempio nelle acque dei torrenti della Sardegna si trovano la Trota sarda, la Tartaruga palustre, il Discoglosso sardo e l’Euprotto, tutte specie indicate come vulnerabili o a rischio di estinzione. Molte di queste depongono le proprie uova proprio in prossimità dell’estate, nascondendole e ancorandole al substrato e si nutrono di quanto rimane nelle pozze temporanee in cui rimangono bloccate a causa del carattere stagionale di questi corsi d’acqua. Un micromondo dove le specie si preparano a superare la loro stagione più critica.

In Sardegna l’Agenzia Forestas e Tiscali avvisano i praticanti mentre in Francia e Spagna le università e i gestori hanno fatto ricerche per comprendere se esisteva un impatto ambientale su questi fragili ecosistemi con l’intento di individuare buone pratiche di gestione. Anche i turisti infatti sono interessati a continuare ad incontrare uccelli, anfibi e gli animali dei torrenti.

Le ricerche hanno evidenziato che l’Acquatrekking causa una riduzione della densità delle specie, un calo della biodiversità e una modifica della qualità ecologica dell’acqua.” indica il Naturalista Marco Marrosu “Il problema maggiore a quanto pare è dato dalla stagionalità e densità dei praticanti che porta a smuovere in maniera importante il substrato. E’ dimostrato che questa attività porta a smuovere in maniera eccessiva le alghe, la sabbia e i massi camminando sulle rocce e nel fondale distruggendo facilmente il nutrimento e riducendo il numero degli invertebrati alla base della catena alimentare delle specie.”

Un’attività banale come smuovere il substrato causa una riduzione di popolazione delle specie, sembra incredibile.

Non bisogna rinunciare a svolgere questa attività ma seguire poche regole e diffondere la conoscenza di queste informazioni.” spiega Marco Marrosu “La principale regola è cercare di nuotare più che camminare, effettuare le uscite in piccoli gruppi, non disturbare le specie, mantenere una distanza temporale tra un gruppo e l’altro e infine disinfettare tutte le attrezzature che entrano in contatto con l’acqua per evitare la trasmissione di malattie come la chitridiomicosi da un corso all’altro.”

Muoversi nell’acqua è divertente e dà refrigerio, non vi è niente di meglio che praticare un Acquatrekking responsabile!

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