Arrampicata: mobilitazione per il Quercino sardo

Due occhietti vispi sgabuzzavano tra i piedi dei due arrampicatori e infine, terrorizzato, il piccolo roditore con la strana mascherina nera, ha cominciato a salire e scendere lungo la loro corda, disperato.

E’ questa la storia dell’incontro tra due mondi avvenuta recentemente, nel mese di Marzo, presso la penultima sosta della via di arrampicata sportiva La Mia Africa a Monte Oddeu [Dorgali (NU)].

In questo pulpito di roccia è stata infatti rinvenuta una femmina di Quercino sardo che allevava i suoi due piccoli, a 160 m dal suolo, dopo avere riattato un nido di uccelli.

La sottospecie sarda ( Eliomys quercinus sardus) si trova in tutto il mondo solamente in Sardegna e Corsica. E’ un simpatico roditore endemico, raro e molto sensibile al disturbo antropico, che si riproduce solo una volta all’anno. I maschi lottano tra loro in aprile per avere il diritto di riprodursi, ma a quanto pare quest’anno la stagione è stata anticipata.

 

Le pareti di roccia sono un luogo difficilmente raggiungibile dai predatori e proprio per questa loro caratteristica molte specie le scelgono per allevare i propri piccoli. La loro importanza è riconosciuta dalla Comunità Europea che le identifica come l’Habitat di Interesse Comunitario n.12. Scogliere marittime e il n.82. Pareti rocciose con vegetazione casmofitica. Ma anche la legislazione regionale, con la LR23/1998, indica chiaramente che è un reato il disturbo delle specie nidificanti.

Può capitare che azioni dell’uomo legate ad attività ludiche di turismo attivo come l’arrampicata sportiva vadano ad interagire con questo delicato ambiente. Da tempo, ormai, esistono degli studi che dimostrano come impianti sportivi all’aperto con installazioni fisse, possano causare l’allontanamento delle specie e possano essere una minaccia per il successo riproduttivo delle specie.

In seguito alla Segnalazione della sua presenza sono stati in molti a mobilitarsi e tra questi il Comune di Dorgali e il Corpo di Vigilanza Ambientale hanno mostrato grande sensibilità per il problema vietando l’arrampicata sull’itinerario sino al mese di Maggio, quando i piccoli potranno incominciare la loro vita da adulti.

Un raro esempio di rispetto dell’Ambiente e delle specie che lo vivono per tutelare questo piccolo patrimonio naturalistico per la Sardegna.

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