Istituire Monumenti naturali della Sardegna o alberi monumentali? Poco importa nella scelta tra i due. L’aspetto più importante è che anche gli alberi vetusti o di particolare importanza fitogeografica possono essere riconosciuti come veri e propri monumenti. Il 12 Gennaio 2018 è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il Decreto di approvazione del primo Elenco degli alberi monumentali d’Italia, del Capo Dipartimento delle politiche europee e internazionali e dello sviluppo rurale, prot. n. 5450 del 19.12.2017, e redatto ai sensi della L. n.10 del 14 gennaio 2013 e del relativo decreto attuativo 23 ottobre 2014.
L’elenco degli alberi monumentali d’Italia è stato istituito presso il Ministero delle politiche agricole forestali e alimentari ed è disponibile on line presso il link https://www.politicheagricole.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/11260
Ma anche la Regione Sardegna, già da tempo aveva riconosciuto lo status di monumento ad alcuni boschi monumentali, non solo per le dimensioni degli alberi ma anche in quanto boschi relitti, segno indelebile di epoche passate in cui il clima era molto più freddo ed estremo dei giorni nostri. E’ questo il caso del bosco di Sos Nibberos, circa 7 ettari di formazione vegetale formata da tassi secolari (Taxus baccata). In alcuni paesi il tasso è molto comune ma in Sardegna è un albero decisamente raro e non più diffuso come all’epoca delle glaciazioni.
Ma sono ancora molte le formazioni vegetali peculiari e gli alberi che potrebbero ricevere lo status di monumento naturale della Sardegna o di albero monumentale. Proprio recentemente, durante un’escursione nel Supramonte, nel territorio di Dorgali (NU), mi sono imbattuto in uno splendido bosco di lentischi (Pistacia lentiscus). Dovete sapere che il lentisco è un arbusto sempreverde, caratteristico della macchia mediterranea. E’ normalmente ramoso e policormico, di forma arrotondata.
Immaginate la mia sorpresa quando mi sono ritrovato in un vero e proprio bosco, circondato da esemplari che sfioravano i cinque metri d’altezza e che avevano un diametro compreso tra i 30 e i 50 cm. Ma la mia sorpresa più grande è stata l’incontro con il patriarca del bosco che, con un diametro di 100 cm, vinceva decisamente il confronto sugli altri alberi. Simili angoli sono decisamente preziosi e vanno tutelati e valorizzati, fatti conoscere in maniera corretta e possono costituire veri e propri attrattori naturali utili per fare confluire turisti nei territori comunali. Come si può fare? Semplicemente facendo in modo che ne venga istituito lo status di monumento naturale o albero monumentale, rivolgendosi ad un Naturalista o Agrotecnico Laureato. Spesso ci voglio occhi nuovi per vedere cose che spesso viviamo con quotidianità ma che possono rappresentare per altri l’eccezionale.