Marketing polisensoriale, da Naturalista a “Geografo degli odori”, sviluppo di nuovi strumenti

Marketing polisensoriale, da Naturalista a “Geografo degli odori”, sviluppo di nuovi strumenti

Individuare nuovi strumenti di marketing polisensoriale, diventare “geografo degli odori”… sono queste le nuove sfide lavorative a cui sto andando incontro da qualche mese. Il nuovo progetto, a cui partecipo come Consulente per l’UNICA-SEA, pone una serie di problemi di realizzazione e di pianificazione, che risultano sia difficili che, come ogni sfida, entusiasmanti.

L’obiettivo, realizzare un Atlante olfattivo cartografico di una Regione, è decisamente ambizioso e pone numerose domande. La prima potrebbe essere un semplice “in cosa consiste?” e la seconda, immagino immediatamente successiva, è “perché?”. Se ognuno di noi provasse a concentrasi solo un momento sui suoi ricordi, positivi o negativi, sarebbe in grado di accorgersi con quale forza gli stessi siano associati a profumi e odori, in grado di rinforzare quei momenti e di catapultarci improvvisamente indietro ai momenti del vissuto. E’ questo l’aspetto che è alla base del marketing polisensoriale!

La verità è che l’identificazione di una sorgente di odore può rivestire un significato di grande forza identificativa, che si può legare fortemente oltre che a un momento anche ad un luogo. Per tale motivo sarebbe più corretto parlare di fingerprint olfattivi, tracce in grado di identificare olfattivamente, come le impronte digitali, alcuni luoghi o momenti.

Pensate a quante specie arboree ed erbacee sono in grado di portarvi indietro nel tempo o a quanti fattori olfattivi fisici, geologici, antropici e culturali influenzano le vostre emozioni mediante il vostro olfatto. Provate a sdraiarvi, rilassatevi, e immaginate di udire il suono delle onde che, dolcemente, smuovono i granelli della sabbia della battigia ed ecco che percepite distintamente anche il profumo della salsedine che giunge alle vostre narici spinto dalla brezza marina. Capite ora come percepire gli odori possa essere considerata “un’esperienza” e sia oggetto, a tutti gli effetti, del marketing polisensoriale?!

Nel mio caso, mappare gli odori di un luogo vuol dire diventare “Geografi degli odori”, creare una cartografia sulle sorgenti che originano gli odori e il loro circuito o meglio la diffusione delle loro emanazioni. Tutto questo permette di fare accrescere l’esperienza conoscitiva a colui che raggiunge per la prima volta un’area o località… scusate se è poco!!

di Marco Marrosu

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