Immaginate la mia soddisfazione quando ad agosto è arrivata la comunicazione che sono stato selezionato, come Consulente, dalla International Union for Conservation of Nature (IUCN) per il progetto DestiMED.
La IUCN gioca in questo progetto l’importante ruolo di coordinare lo sviluppo di pacchetti viaggio che permettano di valorizzare le aree protette, senza intaccare la risorsa naturale.
L’obiettivo del progetto, come quello della IUCN, è infatti quello di definire gli standard per la pianificazione, la gestione, il monitoraggio e la promozione dell’offerta ecoturistica delle Aree Protette marine e costiere del Mediterraneo. Il mio ruolo nel progetto sarà, come tecnico nella valutazione di impatto ambientale ed esperto di Turismo Attivo, quello di collaudare e valutare le potenzialità dei pacchetti viaggio proposti dai vari Parchi del Mediterraneo e riportare un Report che permetta di perfezionarli. Ovviamente dovrò avere un occhio di riguardo sul rispetto dell’ambiente e le potenzialità turistiche. Sarà dura cercare di individuare un metodo per valutare la sostenibilità dell’ecoturismo nelle aree protette ma la sfida è sicuramente affascinante e quanto mai attuale.
Il recente boom delle attività ecoturistiche (MTB, quad, kayak, arrampicata, trekking a cavallo, snorkeling… solo per citarne qualcuna) sta infatti creando numerosi problemi sull’ambiente e verso le specie che vi abitano. Oltre questo aspetto ve ne sono altri turisticamente deleteri: una errata gestione delle aree protette può portare a valorizzare pratiche sportive che non hanno nessun appeal per i praticanti oppure può portare alla realizzazione di infrastrutture che vanno deserte o, poiché di dubbio rispetto ambientale, vengono ignorate. Il turista che si avvicina alle aree protette è infatti esigente e sensibile, non guarda solo alla presenza di servizi ma anche al rispetto del contesto.
L’iniziativa del progetto prende le mosse dalle avanzate strategie di sviluppo e marketing dell’ecoturismo sviluppate dalla IUCN in precedenti progetti internazionali, al fine di perfezionarle ed arricchirle con uno strumento di monitoraggio della sostenibilità dei servizi e dei prodotti da commercializzare.
Terminata la fase di sperimentazione, questi pacchetti saranno commercializzati utilizzando un marchio comune teso a promuovere e valorizzare il Mediterraneo come un’esclusiva e straordinaria destinazione ecoturistica.
di Marco Marrosu