“Pipistrelli e Coronavirus” potrebbe quasi sembrare il titolo di una ricetta esotica ma abbiamo imparato a comprendere in questi ultimi mesi quanto sia pericoloso il SARS-CoV-2 e quale impatto abbia avuto sulla nostra vita. Ma la colpa della pandemia è veramente legata ai Pipistrelli?
Riguardo la nascita di questo virus, che di regale Corona ha solo il nome, esistono ormai una grande pluralità di ipotesi. L’elenco è lungo e comprende il complotto, il castigo di Dio, l’elaborazione in laboratorio sino ad arrivare alla sua trasmissione anche a causa dei Pipistrelli.
In realtà le ultime pubblicazioni di marzo su Nature, la più prestigiosa rivista scientifica mondiale, escludono che le origini possano essere artificiali. Ritengono più probabile che possa essersi trasmesso all’uomo attraverso un animale catturato e venduto nei mercati di Wuhan (Provincia di Hubei, Cina). Si parla della possibilità che possa essere stato il pangolino, qualche serpente o qualche pipistrello asiatico. L’articolo su Nature ha indagato geneticamente il virus e chiarisce che non è stato identificato nessun coronavirus animale sufficientemente simile per essere il progenitore diretto del SARS-CoV-2. “Il genoma del SARS-CoV-2 è risultato simile al 96% ai SARS-simili presenti nei chirotteri” chiarisce il Naturalista Marco Marrosu “Tuttavia, come spiegano le recenti conoscenze acquisite dall’ISPRA, la superficie dei coronavirus SARS-simili presenti nei pipistrelli non ha la capacità di legarsi efficacemente ai recettori posti sulla superficie delle cellule umane. Questo rende il passaggio diretto di questi SARS-simili dal pipistrello all’uomo inefficace e innocuo.”
La paura generata dalla pandemia è comprensibile ma contestualmente si è generata una grande confusione di massa, dettata dall’ignoranza e dalla scarsa conoscenza dei pipistrelli. Il monitoraggio e gli studi su questi mammiferi volanti sono da sempre stati effettuati dai naturalisti che li chiamano con il loro nome scientifico: chirotteri. Questi studi naturalistici hanno portato alla scoperta della presenza in Italia di ben 35 specie. Si tratta di animali insettivori e differenti da quelli commercializzati nei mercati a Wuhan. Ben il 70% di questi è minacciato di estinzione e per questo è protetto da severe leggi italiane ed europee.
Il panico e l’esasperazione ha portato le persone a demonizzare questi animali. Inquietante il caso avvenuto a Surakarta, Indonesia, dove le autorità locali hanno deciso di bruciare centinaia di pipistrelli poichè convinte in questo modo di riuscire a fermare l’avanzata del virus. Ma assistiamo ad altri eventi anti-Pipistrelli un po’ in tutto il mondo come la cacciata dai loro rifugi in Cina o anche l’uccisione attraverso incendi di 300 esemplari a Culden, in Perù, da parte di alcuni contadini.
“Il Monitoraggio e lo studio dei Chirotteri da parte dei naturalisti ha fatto comprendere il grande ruolo biologico che hanno queste specie per gli ecosistemi e l’uomo.” continua il Naturalista Marrosu “Questi mammiferi favoriscono la dispersione dei semi, fungono da impollinatori, sono alleati in agricoltura e divorano zanzare. Hanno diverse qualità che li rendono utili per l’uomo ma hanno la colpa di non essere esteticamente belli come i delfini e non avere nemmeno l’eleganza dell’aquila. Sono Topi con le ali, come vengono spesso definiti. Ma forse dovremo cambiare e smettere di giudicare le altre specie in base a criteri utilitaristici ed estetici e semplicemente provare a conoscerle e rispettarle, cercando di conviverci in armonia.”